Lions Club Trasimeno

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Sabato 9 Aprile
Museo del Tulle di Panicale
Luciano Taborchi presenta il suo nuovo libro
“Boldrino da Panicale – Storia di un Capitano di Ventura”
Meeting organizzato da
“Accademia Masoliniana” di Panicale
GAL Trasimeno-Orvietano
Lions Club Trasimeno

Hanno presenziato la manifestazione

Maria Lucia Roma Perego, Presidente dell’Accademia Masoliniana e del Lions Club Trasimeno

Francesca Caproni, Direttore del GAL Trasimeno-Orvietano

Mario Squadroni, Professore archivistico presso l’Università degli Studi di Perugia
e Presidente del DSPU

Luciano Taborchi, autore

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Dopo la presentazione della presidente M.Lucia Roma, che ha ringraziato tutti gli intervenuti per la riattivazione di eventi culturali dopo un lungo periodo di sosta per la pandemia, ha preso la parola la Direttrice del GAL Trasimeno-Orvietano associandosi al plauso per l’iniziativa che continua ad immortalare i personaggi storici del territorio.

Mario Squadroni ha poi illustrato il libro su Boldrino da Panicale, di recente editazione, sottolineando la difficoltà che l’autore ha incontrato nel ricostruire la storia, viste le poche fonti storiche che ne riportano le gesta.
Certamente sono stati consultati i manoscritti custoditi presso la biblioteca Augusta di Perugia nonché le carte conservate negli Archivi di Stato di Perugia, Siena, Ancona e Macerata.
In particolare ha ricordato il testo “biografie die capitani di ventura” di Ariodante Fabbretti, certamente il testo in cui di parla di Boldrino con maggiore ampezza.
Dei manoscritti e di vari documenti inediti ha fatto un resoconto che potrebbe servire per ulteriori approfondimenti sulla figura del condottiero; il testo potrebbe costituire una proposta per quanti volessero effettuare nuove ricerche sulle compagnie di ventura nel periodo storico di riferimento. Il volume unisce il carattere scientifico a quello divulgativo e si legge come un romanzo di storia vera.
Il testo è impreziosito da numerose immagini riferite agli argomenti cui si fa riferimento.

L’autore ha poi illustrato il libro che parla di Giacomo Paneri , detto Boldrino da Panicale, “spietato” condottiero e capitano di ventura, nato a Panicale nel 1331 e morto a Macerata nel 1391, vittima di un agguato ordito da Andrea Tomacelli, fratello del papa Bonifacio IX.
Di quest’uomo dal fisico imponente (si dice che fosse alto più di 2 metri), il libro ripercorre nei minimi particolari la giovinezza, la scuola d’armi prima al servizio ed al soldo di Giovanni Acuto, poi la costituzione di una propria compagnia di ventura temutissima per frequenti ed impietose razzie, per le quali fu chiamato “diabolicus, perversus malignus”.
Nell’ultimo periodo della sua vita si trasferì nelle Marche al servizio dei Varano ed ancora una volta dimostrò la sua crudeltà: nell’assedio di Fermo inviò ai magistrati un cesto contenente le orecchie dei prigionieri.
Tuttavia, diversamente da altri capitani di ventura per Boldrino si è continuato nel tempo a prendere riferimento i saccheggi, i bottini, le vendette , le vessazioni dei territori occupati, piuttosto che l’abilità militare , l’astuzia, l’ardore in battaglia le tante imprese militari concluse con successo: se di lui , piuttosto che le vicende collaterali a cui giocoforza ricorse, si considerano il modo di condurre le battaglie e le tante vittorie conseguite, emerge in maniera nitida il profilo del grande condottiero.
Un condottiero, con cui fece il primo apprendistato Muzio Attendolo Sforza, poi fondatore della scuola militare sforzesca; un condottiero, che fu preso a modello da Braccio Fortebraccio, iniziatore dell’altra scuola militare, la braccesca.

Il libro è diviso in tre parti:

nella prima sono fatti ampi riferimenti alle fonti in base alle quali la ricostruzione storica è stata implementata;

nella seconda si descrive l’Italia del trecento e l’avvento delle compagnie di ventura come milizie mercenarie con particolari riferimenti ai condottieri più significativi

nella terza è ricostruita la storia di Boldrino da Panicale, dalla sua nascita a Panicale, all’assassinio del padre, alle sue prime esperienze militari, all’esperienza alle dipendenze dell’Acuto.
Segue la descrizione della battaglia di Cascina, il distacco dall’Acuto e le sue varie esperienze di condottiero alle dipendenze di varie signorie in Toscana, Umbria e Marche, nonché alle dipendenze del Papa.
Il libro si conclude con la descrizione dell’assassinio avvenuto nel 1391.
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